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DGR 1038/2024: nuove direttive per il vincolo idrogeologico

di: Giampiero Gabrielli
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La Regione Lazio ha approvato la DGR n. 1038/2024, che ridefinisce le procedure per la gestione del Vincolo Idrogeologico, introducendo alcune differenze significative rispetto alla precedente DGR n. 920/2022. Una delle principali novità è l’obbligo rafforzato di presentare le istanze di nulla osta in formato digitale tramite PEC, con una maggiore attenzione alla firma digitale dei documenti tecnici. Inoltre, rispetto alla precedente normativa, vengono forniti dettagli più precisi sulla documentazione tecnica richiesta, con un focus su aspetti geologici, idraulici e vegetazionali.

Le competenze amministrative, già definite nella DGR 920/2022, sono ulteriormente chiarite. La DGR 1038/2024 specifica che i parametri dimensionali relativi a superfici e volumi di scavo non costituiscono criteri rigidi ma rappresentano un riferimento per classificare interventi complessi o di difficile attribuzione. La Regione gestisce gli interventi di maggiore complessità, le Province o la Città Metropolitana quelli di media entità, mentre i Comuni si occupano delle opere minori. Per interventi che coinvolgono più enti, il nulla osta viene sempre attribuito all’amministrazione di livello superiore per garantire una gestione armonizzata.

Una differenza importante riguarda il ricorso alla conferenza dei servizi, che nella nuova normativa diventa obbligatoria per tutti gli interventi che richiedono pareri o autorizzazioni da più amministrazioni. Questo assicura un coordinamento più efficace e riduce i tempi procedurali rispetto a quanto previsto dalla DGR 920/2022.

Inoltre, la nuova delibera rafforza le disposizioni per le aree a rischio idrogeologico, richiedendo uno studio di compatibilità geologica e idraulica più dettagliato per le opere situate in aree classificate dai Piani di Assetto Idrogeologico (PAI). Il parere dell’Autorità di Bacino diventa un passaggio indispensabile per garantire che gli interventi non aumentino il livello di rischio.

Anche la durata delle autorizzazioni subisce una modifica. La validità dei nulla osta rimane di 24 mesi, come già previsto nella DGR 920/2022, ma la proroga di ulteriori 12 mesi richiede ora una motivazione più rigorosa.

Queste nuove disposizioni mirano a semplificare le procedure, garantendo al contempo una gestione più efficace e coordinata delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico, con un maggiore livello di dettaglio e chiarezza rispetto alla normativa precedente.

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