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Equo Compenso per i geologi: nuove opportunità e strumenti di valorizzazione anche in ambito privato

di: Giampiero Gabrielli
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La Legge n. 49 del 21 aprile 2023, nell’ambito delle disposizioni sull’equo compenso, ha introdotto significative novità per i professionisti, tra cui i geologi, sancendo il principio che il compenso debba essere commisurato alla qualità e alla complessità della prestazione richiesta, in proporzione al livello di responsabilità che questa comporta. L’art. 2 della legge stabilisce infatti che:

“Costituisce equo compenso la corresponsione di un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale e conforme ai parametri previsti dai decreti ministeriali adottati per la determinazione dei compensi delle singole professioni, ivi compreso il DM 17 giugno 2016. La presente legge si applica anche ai committenti che siano imprese bancarie, assicurative, nonché grandi imprese che abbiano, nell’anno precedente al conferimento dell’incarico, un numero di dipendenti superiore a cinquanta o un fatturato superiore a dieci milioni di euro.”

Questo passaggio normativo rappresenta un’opportunità cruciale per la comunità dei geologi. Infatti, il rispetto del decreto parametri nelle collaborazioni con grandi committenti privati consente di riequilibrare le tariffe professionali, conferendo una maggiore dignità al lavoro intellettuale e tecnico svolto. L’equo compenso diventa così uno strumento per incentivare l’adozione di standard qualitativi più elevati nei progetti geologici, mettendo in luce il valore delle competenze e delle responsabilità dei professionisti del settore.

Il Decreto Parametri del 17 giugno 2016 fornisce una base concreta per determinare i compensi in maniera proporzionata e trasparente. Chiaramente, questo richiede una piena comprensione dei parametri utilizzati nel calcolo, i quali riflettono diversi aspetti della prestazione professionale.

Nel dettaglio, il compenso si determina utilizzando i seguenti parametri principali:

  • Parametro V: il valore dell’opera, ovvero il costo delle singole categorie di intervento.
  • Parametro G: il grado di complessità della prestazione, valutato per ciascuna tipologia di intervento.
  • Parametro Q: la specificità della prestazione, differenziata per le diverse categorie di opera.
  • Parametro P: il parametro base, applicato al costo delle opere.

Il calcolo del compenso avviene tramite la formula:

CP=∑(V×G×Q×P)

Dove ogni componente riflette un aspetto delle caratteristiche tecniche ed economiche dell’opera. Questa metodologia ha l’obiettivo di uniformare la determinazione dei compensi in funzione della qualità delle prestazioni, contribuendo a una valutazione equa e proporzionata dei servizi professionali.

Per i geologi, questo significa poter valorizzare il proprio lavoro tenendo conto delle condizioni del sito, dei rischi associati e delle difficoltà tecniche. Il decreto rappresenta una guida importante per assicurare una valutazione equa delle prestazioni, in linea con il valore del contributo dato.

In quest’ottica, diventa sempre più evidente la necessità di strumenti agili e facilmente accessibili che possano supportare i geologi nella quantificazione e nella stima del proprio lavoro. Si potrebbe pensare allo sviluppo di un’applicazione accessibile tramite il sito dell’Ordine, pensata per rendere immediata la valutazione dei compensi secondo i parametri definiti, come elemento essenziale per garantire trasparenza e uniformità. Un simile strumento permetterebbe ai professionisti di orientarsi rapidamente nel complesso panorama delle norme e delle tariffe, offrendo una base solida per una trattativa equa con i committenti e tutelando la qualità della propria prestazione.

In un periodo in cui l’importanza della conoscenza del territorio è diventata evidente a tutti, anche a causa dei recenti eventi disastrosi sul fronte idrogeologico, l’applicazione dell’equo compenso assume un significato più profondo. Garantire compensi adeguati ai professionisti significa anche permettere loro di dedicare il tempo e le risorse necessari per condurre studi accurati, migliorare la prevenzione e mitigare i rischi per la sicurezza delle comunità.

L’equo compenso, quindi, non rappresenta solo un miglioramento delle condizioni economiche per i geologi, ma è anche un riconoscimento della loro funzione fondamentale nella tutela e nella valorizzazione del territorio.

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