Focus sull’Equo Compenso
di: Giampiero GabrielliCari colleghi,
Siamo lieti di annunciarvi che abbiamo finalmente deciso di attivare la pagina blog di Professione Geologo per inviare agli iscritti aggiornamenti normativi in tempo reale. Questi articoli verranno poi raccolti e inseriti nel numero successivo della rivista.
Abbiamo pensato di iniziare con un quadro sulla situazione attuale riguardante l’applicabilità della legge sull’equo compenso nei contratti pubblici, con un focus particolare sulla nostra professione di geologi. La questione è di estrema rilevanza per garantire che il nostro lavoro venga riconosciuto e remunerato equamente.
La Legge sull’Equo Compenso
La Legge 21 aprile 2023, n. 49, detta “Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali” (L. n. 49/2023), mira a garantire che i compensi per le prestazioni professionali siano proporzionati alla qualità e quantità del lavoro svolto. Questa legge è stata pensata per proteggere i professionisti nei rapporti con imprese bancarie e assicurative, grandi imprese con oltre 50 dipendenti o un fatturato annuo superiore a 10 milioni di euro, e pubbliche amministrazioni. L’obiettivo è di evitare che i compensi siano determinati in modo ingiusto o eccessivamente basso.
Il Nuovo Codice degli Appalti
Il D.Lgs. n. 36/2023, il nuovo Codice degli Appalti, ha introdotto diverse novità per la regolamentazione dei contratti pubblici. In particolare, l’articolo 8 sancisce che la pubblica amministrazione deve garantire l’applicazione del principio dell’equo compenso. Tuttavia, il quadro normativo presenta ancora delle ambiguità, soprattutto in merito alla compatibilità e all’applicabilità delle norme sull’equo compenso all’interno delle procedure di gara.
Le Sentenze Discordanti
Le sentenze dei vari Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) hanno mostrato interpretazioni diverse riguardo l’applicabilità della L. n. 49/2023 alle gare pubbliche. Di seguito riportiamo alcune delle principali pronunce:
- TAR Veneto: La sentenza n. 632/2024 ha stabilito che il compenso professionale determinato secondo i parametri ministeriali è equo e non ribassabile, riconoscendo l’inderogabilità di tali compensi nelle gare pubbliche.
- TAR Lazio: La sentenza n. 8580/2024 ha affermato che il rispetto dei compensi minimi previsti dalla L. n. 49/2023 deve essere garantito anche nei contratti pubblici, valorizzando il principio di tutela del professionista.
- TAR Campania: Contrariamente, la sentenza n. 1494/2024 ha affermato che il sistema dei contratti pubblici, tramite la verifica di anomalia delle offerte, è sufficiente a garantire compensi non incongrui, senza necessità di eterointegrazione automatica delle norme sull’equo compenso nelle procedure di gara.
- TAR Calabria: La sentenza n. 483/2024 ha evidenziato che i ribassi sulle offerte economiche che coinvolgono anche i compensi professionali possono essere legittimi, purché le offerte non siano incongrue e passino la verifica di anomalia.
Il Nostro Punto di Vista
Considerando le diverse interpretazioni giurisprudenziali, risulta evidente che la questione dell’equo compenso nei contratti pubblici è tutt’altro che risolta. Tuttavia, come Ordine dei Geologi del Lazio, riteniamo essenziale ribadire l’importanza dell’equo compenso per la nostra professione. L’applicazione corretta della L. n. 49/2023 nelle gare pubbliche è cruciale per evitare che i compensi dei geologi vengano svalutati attraverso ribassi ingiustificati.
In questo contesto, è fondamentale continuare a monitorare le pronunce dei tribunali e promuovere una maggiore chiarezza normativa che tuteli i nostri diritti professionali. Vi invitiamo a rimanere aggiornati e a partecipare attivamente alle discussioni su questo tema, poiché solo attraverso un impegno collettivo possiamo assicurare una giusta valorizzazione del nostro lavoro.
Un caro saluto,
Giampiero Gabrielli