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Avviato in Senato l’esame per la revisione del Testo unico sulle acque pubbliche

di: Giampiero Gabrielli
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È iniziato in Commissione Ambiente del Senato l’esame del disegno di legge n. 1404, presentato dal gruppo Fratelli d’Italia, che delega il Governo a rivedere e aggiornare il Testo unico delle disposizioni di legge sulle acque pubbliche, emanato nel 1933. L’obiettivo dichiarato è quello di armonizzare la normativa nazionale con le evoluzioni intervenute nel diritto ambientale e nelle politiche europee di gestione sostenibile della risorsa idrica.

Il disegno di legge prevede un intervento organico su più aspetti: la revisione delle procedure di rilascio e rinnovo delle concessioni di derivazione, l’adeguamento dei criteri di priorità tra i diversi usi della risorsa — potabile, agricolo, industriale e ambientale — e l’introduzione di principi di efficienza e tutela ecologica nei processi autorizzativi. Particolare attenzione è riservata alla disciplina delle acque sotterranee, oggi regolata in modo frammentario, con l’intento di integrare pienamente anche questa componente nel sistema concessorio e nei bilanci idrici.

Tra le finalità del provvedimento figurano inoltre la promozione del risparmio idrico, il riuso delle acque depurate e la definizione di strumenti di pianificazione basati su dati aggiornati di disponibilità e ricarica delle falde. È prevista anche una riorganizzazione dei rapporti tra Stato, Regioni e Autorità di bacino distrettuali, con l’obiettivo di ridurre la frammentazione amministrativa e rendere più omogenei i criteri di valutazione delle domande di concessione.

L’esame parlamentare, avviato il 14 ottobre 2025, apre la fase di confronto sulle modalità con cui il Governo potrà esercitare la delega legislativa. L’aggiornamento del Testo unico sulle acque rappresenta un passaggio atteso da tempo, che potrà incidere in modo diretto sulla pianificazione idrica, sulla gestione delle derivazioni e sull’equilibrio tra tutela ambientale e usi produttivi della risorsa.

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