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Il motore blu della competitività italiana: economia del mare e prospettive della Blue Economy

di: Giampiero Gabrielli
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L’economia del mare sta assumendo un ruolo sempre più centrale nelle strategie di sviluppo sostenibile e industriale del Paese. In questo contesto, la Blue Economy si configura come un paradigma che unisce crescita economica, innovazione tecnologica e tutela degli ecosistemi marini. Con oltre 8.000 chilometri di coste, l’Italia è in una posizione privilegiata per valorizzare le proprie risorse marine e costiere attraverso un approccio integrato e multisettoriale.

La Blue Economy include numerosi ambiti produttivi: logistica portuale, cantieristica, pesca, nautica, turismo costiero, energie rinnovabili marine e biotecnologie. Questi settori, se coordinati da una governance efficace, possono contribuire in modo significativo alla competitività del sistema Paese, generando occupazione e rilanciando territori costieri spesso marginalizzati.

Negli ultimi anni, diversi attori istituzionali e associativi hanno promosso iniziative per rafforzare il ruolo del mare nell’economia italiana. Tra questi si segnalano Confindustria, con una crescente attenzione al comparto marittimo, e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, impegnato nella pianificazione di politiche integrate per la portualità e la logistica. Anche il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, attraverso programmi legati alla transizione ecologica, e l’ENEA, con progetti di ricerca sull’energia marina, rivestono un ruolo centrale. Importante anche il contributo dell’ISPRA per quanto riguarda la conoscenza e la tutela degli ecosistemi costieri e marini. Inoltre, numerose realtà regionali e locali stanno sviluppando strategie territoriali che integrano l’economia blu nelle agende di sviluppo.

Tra le iniziative più recenti, i forum nazionali e gli incontri pubblici promossi dal Blue Forum Italia Network si sono affermati come spazi di confronto tra istituzioni, imprese, mondo scientifico e società civile, con l’obiettivo di costruire una visione condivisa del ruolo strategico del mare per il futuro del Paese.

Una Blue Economy efficace non si limita a infrastrutture e tecnologie, ma richiede anche competenze, ricerca e un quadro regolatorio stabile. Il coordinamento tra livelli istituzionali, la pianificazione territoriale e il sostegno all’innovazione diventano fattori cruciali per la trasformazione del sistema mare in un vero motore di competitività.

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