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Legge sul Monitoraggio del Suolo: accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio UE

di: Giampiero Gabrielli
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Il 10 aprile 2025 il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo politico provvisorio sulla proposta di direttiva per una Legge sul Monitoraggio del Suolo (Soil Monitoring Law), avanzata dalla Commissione europea nel contesto della strategia per il suolo e degli obiettivi di sostenibilità ambientale fissati per il 2050.

La proposta si inserisce nel Green Deal europeo e nel più ampio quadro della strategia dell’UE per la biodiversità. L’obiettivo generale è garantire suoli sani in tutta Europa entro la metà del secolo, attraverso un sistema armonizzato di monitoraggio, valutazione e azione.

Principali contenuti dell’accordo

Secondo quanto stabilito dall’accordo provvisorio, gli Stati membri dovranno:

  • monitorare la salute del suolo attraverso descrittori comuni fisici, chimici e biologici;
  • adottare una metodologia armonizzata a livello europeo per la selezione dei punti di campionamento;
  • valorizzare e integrare eventuali sistemi di monitoraggio già esistenti a livello nazionale.

La Commissione europea supporterà l’attuazione della normativa mediante:

  • il rafforzamento del programma LUCAS Soils, che già raccoglie dati armonizzati sui suoli europei;
  • l’assistenza tecnica e il sostegno finanziario agli Stati membri.

Obiettivi sostenibili e approccio differenziato

Considerando le diverse condizioni ambientali presenti nei territori europei, la normativa prevede che ciascuno Stato membro definisca obiettivi sostenibili, non vincolanti, per ogni descrittore del suolo. Questi obiettivi dovranno comunque essere coerenti con le finalità dell’Unione.

Siti contaminati e sostanze emergenti

Uno degli elementi più rilevanti dell’accordo riguarda l’obbligo, per ciascuno Stato membro, di redigere entro dieci anni un elenco pubblico dei siti potenzialmente contaminati. In presenza di gravi rischi per la salute umana o per l’ambiente, saranno richiesti interventi specifici di risanamento o messa in sicurezza.

Entro 18 mesi dall’entrata in vigore della direttiva sarà inoltre pubblicata una lista indicativa di sostanze emergenti, tra cui PFAS e alcuni pesticidi, per orientare le attività di monitoraggio e prevenzione.

Prossimi passaggi

L’accordo politico raggiunto dovrà ora essere formalmente adottato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. La nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Gli Stati membri avranno quindi tre anni di tempo per recepire le disposizioni nel proprio ordinamento nazionale e attivare il sistema di monitoraggio.

Riflessioni sul contesto nazionale

In Italia, la presenza di sistemi di monitoraggio dei suoli è tuttora frammentaria e spesso limitata a specifiche finalità (agricoltura, bonifiche, tutela ambientale). L’introduzione di un quadro europeo armonizzato potrebbe favorire la costruzione di un sistema unitario e permanente, capace di restituire una fotografia affidabile dello stato di salute dei suoli nel territorio nazionale, utile anche per l’attuazione di politiche ambientali, agricole e sanitarie integrate.

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