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Palazzo Canevari: la storia e il futuro di una casa per la geologia italiana

di: Giampiero Gabrielli
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Palazzo Canevari, situato in Largo Santa Susanna a Roma, ha rappresentato per molti anni il cuore pulsante della geologia italiana. Costruito per ospitare il Regio Ufficio Geologico e il Museo Geologico Nazionale, incaricato di realizzare la cartografia geologica dell’Italia, questo edificio era un punto di riferimento per studiosi, ricercatori e appassionati, un luogo dove il sapere geologico era accessibile e condiviso. Le collezioni custodite, ricche di campioni mineralogici e paleontologici, contribuivano alla conoscenza del patrimonio naturale del nostro Paese, incarnando un unicum culturale tra contenitore e contenuto.

L’inaugurazione del museo, avvenuta il 3 maggio 1885, fu un evento di grande rilievo, alla presenza del re d’Italia Umberto I, di ministri, senatori e deputati. Tra i principali protagonisti di questa storia figura Quintino Sella, ministro del Regno d’Italia e promotore della creazione del Museo, del Regio Ufficio Geologico e della Società Geologica Italiana. Sella ebbe una visione ampia per la geologia italiana, vedendo questo centro come un motore di sviluppo scientifico e infrastrutturale per il Paese.

Tra le figure chiave legate a Palazzo Canevari ci sono stati anche illustri geologi come Antonio Praturlon, Giorgio Pasquarè e Giuseppe Cassinis, che hanno contribuito alla crescita della disciplina in Italia, supportando sia la ricerca che la formazione dei giovani studiosi. Palazzo Canevari era più di un semplice edificio; rappresentava un punto di incontro per generazioni di geologi, un luogo dove la conoscenza si accumulava e veniva trasmessa alle nuove generazioni.

Oggi, Palazzo Canevari non è più un luogo dedicato alla scienza geologica, eppure la sua storia ci spinge a riflettere sull’importanza di un punto di riferimento simile. La geologia, infatti, è una disciplina che non si limita all’ambito accademico o tecnico, ma ha un impatto concreto sulla vita delle persone: dalle risorse naturali alla prevenzione dei rischi, dalla pianificazione del territorio alla tutela dell’ambiente. Un “ufficio geologico” moderno, una vera e propria Casa della Geologia, potrebbe diventare un centro di riferimento non solo per i professionisti iscritti all’Ordine, ma per tutti coloro che vivono la geologia come professione o passione.

Immaginiamo un luogo dove il confronto tra esperti sia stimolato, dove le diverse anime della geologia italiana possano incontrarsi e creare una rete di collaborazione. Una Casa della Geologia che non sia solo un simbolo, ma un network attivo capace di connettere università, enti di ricerca, aziende, liberi professionisti, studenti e appassionati. Un luogo che dia visibilità al lavoro dei geologi e che possa fungere da punto di incontro, anche fisico, per eventi, seminari, e momenti di formazione.

Il rilancio di un’istituzione come quella ospitata a suo tempo a Palazzo Canevari non sarebbe solo un recupero simbolico della memoria storica, ma rappresenterebbe un passo verso la creazione di un’identità comune e condivisa. Potrebbe essere un luogo dove le diverse sfaccettature della geologia si fondono: dalle attività in cantiere alla progettazione, dal rilevamento alle politiche ambientali, diventando così uno spazio in cui la geologia sia vissuta in tutte le sue declinazioni. Una Casa della Geologia che parli al presente e al futuro, capace di favorire il dialogo e di rispondere alle sfide che il nostro Paese e il nostro pianeta ci pongono.

È arrivato il momento di restituire alla geologia italiana uno spazio che merita, un luogo che non solo racconti la storia ma costruisca il futuro di una disciplina fondamentale per la nostra società.

Sarebbe auspicabile che tutte le realtà che si occupano di geologia si unissero per richiedere la creazione di una Casa della Geologia. Che siano università, enti di ricerca, associazioni, liberi professionisti o aziende, è il momento per la comunità geologica di prendere piena consapevolezza del proprio valore e della propria identità collettiva. Solo così sarà possibile creare un punto di riferimento per la crescita professionale, lo scambio di idee e il dialogo. Insieme possiamo contribuire a dare alla geologia lo spazio che merita, per il bene della società e dell’ambiente.

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