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La patente a crediti per cantieri: un nuovo tema da approfondire per i geologi

di: Giampiero Gabrielli
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L’introduzione della patente a crediti, prevista dal D.L. 19/2024 e regolamentata dal D.M. 132/2024, rappresenta una novità che avrà un impatto significativo su tutti coloro che operano nei cantieri temporanei o mobili. Questo nuovo sistema, che entrerà in vigore dal 1° ottobre 2024, mira a incentivare il rispetto delle normative sulla sicurezza attraverso un sistema di crediti che premia la conformità e sanziona le violazioni. Tuttavia, il modo in cui questa novità si applica alla professione del geologo non è immediatamente chiaro e richiede una riflessione approfondita. Come comunità professionale, ci troviamo di fronte a un tema complesso che dobbiamo analizzare insieme.

La patente a crediti è un sistema di qualificazione che assegna a imprese e lavoratori autonomi un punteggio iniziale di 30 crediti. Questo punteggio può essere decurtato in caso di violazioni delle norme di sicurezza. La perdita di crediti è proporzionale alla gravità delle violazioni riscontrate, come nel caso dell’omessa valutazione dei rischi in contesti come pozzi, sterri o gallerie, che comporta la perdita di 2 crediti, o della mancata formazione dei lavoratori per operare in ambienti confinati, che comporta la perdita di 1 credito. Il mantenimento di almeno 15 crediti è necessario per poter continuare a operare nei cantieri.

Un meccanismo di recupero dei crediti è previsto per coloro che subiscono decurtazioni. Questo può avvenire tramite formazione specifica o miglioramenti nelle misure di sicurezza adottate in cantiere, un aspetto che pone l’accento sul miglioramento continuo delle condizioni di lavoro.

Per quanto il sistema della patente a crediti sia chiaro nelle sue finalità di sicurezza, la sua applicazione alla nostra professione solleva questioni più complesse. In quanto geologi, il nostro lavoro abbraccia sia attività intellettuali sia operative, e qui risiede il primo nodo da sciogliere: quando la patente sarà necessaria e quando no?

Da un lato, molti di noi si occupano di progettazione e consulenza tecnica, attività che potrebbero essere considerate esenti dall’obbligo della patente, in quanto rientrano nelle prestazioni di natura intellettuale.

Dall’altro lato, è altrettanto vero che molti geologi partecipano attivamente alle operazioni in cantiere, svolgendo sondaggi, indagini geotecniche, prove penetrometriche o monitoraggi ambientali. In questi casi, il geologo è chiaramente coinvolto in attività operative che potrebbero rientrare a pieno titolo nell’obbligo di ottenere la patente a crediti.

Quello che ci appare evidente è che non esiste, almeno per il momento, una risposta univoca alla domanda su quando la patente sia necessaria per i geologi. La normativa, per quanto dettagliata in merito agli aspetti operativi e di sicurezza, non offre indicazioni chiare su come differenziare in modo netto le attività intellettuali da quelle operative nei contesti in cui lavoriamo.

Sarà quindi fondamentale che ogni professionista valuti attentamente la natura del proprio lavoro e il contesto in cui opera. Le specificità di ogni cantiere e di ogni incarico dovranno essere analizzate caso per caso. Il ruolo del geologo può variare significativamente da progetto a progetto: in alcuni casi, può essere puramente consulenziale, mentre in altri può comportare una presenza attiva sul campo.

Nel valutare come e quando la patente a crediti sia applicabile, occorre riflettere attentamente sul nostro ruolo professionale. Per esempio, un geologo che lavora su relazioni tecniche, studi di fattibilità o progettazioni geologiche potrebbe non essere tenuto a ottenere la patente, poiché il suo contributo è di natura prettamente intellettuale.

Al contrario, un geologo che partecipa a operazioni sul campo, come l’esecuzione di sondaggi geologici o monitoraggi ambientali, potrebbe dover riflettere sulla necessità di ottenere la patente, poiché si trova direttamente coinvolto nelle dinamiche operative del cantiere.

In definitiva, è fondamentale considerare che questa nuova normativa introduce un sistema di responsabilizzazione individuale: sarà compito di ciascun geologo riflettere su come applicare queste nuove disposizioni al proprio specifico contesto lavorativo.

Di fronte a questa novità, è importante che come comunità professionale ci confrontiamo per comprendere meglio come affrontare questa nuova regolamentazione. L’introduzione della patente a crediti richiede una riflessione approfondita su come svolgiamo il nostro lavoro e su quali siano le implicazioni pratiche nei vari contesti in cui operiamo.

Ogni geologo dovrà valutare attentamente se le proprie mansioni ricadano nell’ambito delle attività soggette alla patente o se rientrino nelle esenzioni previste per le prestazioni di natura intellettuale. Questo processo di riflessione, tuttavia, non deve essere condotto in solitudine: il dialogo e il confronto tra colleghi e con l’Ordine saranno essenziali per chiarire dubbi e per comprendere meglio le implicazioni di questa nuova normativa.

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